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Rassegna Stampa

Gazzetta del Sud

(Mercoledì 1 aprile 1992)

Il Palasport di Pentimele gremito in ogni ordine di posti per un appuntamento definito imperdibile
Entusiasmo composto per l'idolo tanto atteso

REGGIO CALABRIA - Un'autentica marea di persone. Prima bloccata fuori dai cancelli, poi, all'apertura, si riversa all'interno del Palasport di Pentimele come un fiume in piena che colma le gradinate, invade i corridoi, satura in breve tempo i vari settori. Questo concerto è proprio «Oltre», proprio come il titolo dell'ultimo album di questo cantautore romano che ha accompagnato i sogni di almeno due generazioni. Claudio Baglioni straripa dai video collocati all'interno del palazzetto, dalle coloratissime magliette in vendita, ma soprattutto è veramente nei cuori delle migliaia di persone accorse per ascoltarlo, vederlo e, speranza di qualche fan più accesa «riuscire almeno a sfiorarlo».
Non è difficile capire il motivo di tanto successo: il pubblico di Claudio non trattiene certo l'entusiasmo, anzi. Tutto il Palasport sembra fremere sotto la spinta di questa folla colorata, composta da persone d'ogni età.
Deborah Cotroneo: «Aspettavo da molto questo concerto. Dopo tanto tempo è finalmente arrivato il mio momento". Claudia Tripodi: «Mi piace Baglioni. Con i miei amici siamo qui dalle 15 ad aspettare l'apertura dei cancelli. Anche se preferisco le canzoni di adesso, la mia canzone del cuore resta "Questo piccolo grande amore"». Titti Raschellà: «Non sono proprio una patita e comunque mi piace di più il Baglioni "vecchia maniera". Figurati che sono venuta solo per sentire "Mille giorni di te e di me"». Bruna: «Non sono una fan di Baglioni, sono venuta per passare una serata. Io amo Vasco Rossi e Luca Carboni».
Antonio: «Sono venuto non solo perché piace alla mia ragazza, anch'io lo apprezzo molto. "Oltre" mi piace quanto i vecchi album... e poi fa sempre bene rinnovarsi». Paola: «Mi piacciono i testi, perché sono poesie più che canzoni, sono ricche di contenuti».
Luca Mancuso e Paola Bernabò vengono da Cosenza: «Reggio è l'unica tappa calabrese, non potevamo perderla. Lo ascoltiamo già da un po' ma preferiamo quello attuale, musicalmente parlando. Comunque sono belle le canzoni sia vecchie sia nuove, come "Avrai"». Mimmo Messineo: «Perché sono venuto a sentire Baglioni? Perché a Reggio non c'è mai niente da fare». Nino Barillà: «è un cantautore veramente bravo e le sue canzoni trasmettono messaggi molto profondi». Saverio Gerardis, 14 anni; «Mi piace da quand'ero piccolo, soprattutto "Questo piccolo grande amore"».
Pina viene da Bovalino, insieme ad altri quattro amici: «Siamo arrivati alle 17. Per me Claudio è tutto, è troppo forte. è un uomo completo, c'è gusto anche a sentirlo parlare, non solo quando canta. Lo trovo molto umano». Anna: «Sono venuta perché sono cresciuta con le sue canzoni. Adesso non lo ascolto più come prima, mi piace sempre ma non con lo stesso trasporto di allora. Ma vederlo dal vivo non è poco!» Alessandro è una giovane madre di famiglia che «con Baglioni ha cominciato a sognare» e aggiunge «mi ricorda le prime uscite con il mio ragazzo, oggi mio marito, l'abbiamo sempre trovato molto romantico».
Pietro di Radio DJ Club: «Certo, anche ad un ragazzo può piacere Baglioni. I motivi possono essere tanti: un ricordo, il fatto che sia un mito». Natale Belcastro di Locri: «Mi piacciono tutte le canzoni e lo ascolto sempre». Mimmo da Bagnara, d.j.: «Io lavoro in una radio privata e nei miei programmi lo mando in onda molto spesso. Dice delle cose molto vere, reali, quello che scrive lo fa capire bene anche quando canta». Manuela: «Non è solo bravura. Si capisce che crede in quello che canta, nelle cose che mette dentro i testi. Credo che sia maturato tanto, dal punto di vista professionale: penso sia veramente una persona "ricca dentro"». Claudio De Cicco: «Mi piace, soprattutto l'ultimo lp. Ma il brano che preferisco è "Questo piccolo grande amore"».
Palma Spataro, 15 anni, è in compagnia del papà: «Mi piace tantissimo Baglioni e mio padre mi ha detto: se vuoi andare al concerto ti accompagno io, ed eccoci qua». Roberto: «Ha un modo di raccontare episodi della vita di tutti i giorni che ti fa riflettere e, a volte, ti mette anche allegria come in "Viva l'Inghilterra"». Valerio Alessandrello: «Sono qui perché Claudio mi fa impazzire, mi ha sempre fatto impazzire e lo farà sempre». Più chiaro di così!

Loredana Nicolò
 

 

             
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