(Sabato 18 ottobre 2003)
Kiwanis Junior
In un convegno al Miramare ribadita la necessità della linea della fermezza
Un deciso no contro tutte le droghe
Droga libera? No grazie. Un "no" senza se e senza ma, ribadito da esperti e volontari impegnati sul fronte della prevenzione e del recupero dalla
tossicodipendenza. Si sono ritrovati al Miramare, nel convegno organizzato dal Kiwanis Junior. "Il nostro club per il ventesimo anniversario della sua fondazione - ha detto Francesco Garaffa,
luogotenente dell'interdivisione D - ha deciso di affrontare lo scottante tema della tossicodipendenza, chiamando a confronto esperti e operatori del settore".
"O ci sei o ti fai. Nuove politiche nazionali contro le tossicodipendenze", questo il tema del convegno che ha registrato testimonianze di quanti, ogni giorno, sono a contatto con una difficile
realtà. La questione "droghe leggere - droghe pesanti" continua ancora oggi a dividere sociologi ed esperti. Se c'è chi considera le droghe leggere delle "non droghe", c'è anche chi punta il dito
contro ogni forma di liberalizzazione.
"Il problema della tossicodipendenza - ha detto Maria Grazia Penna, presidente dell'associazione Pharsalia - non è solo biochimico, ma culturale, familiare e morale. Anche senza essere tossici,
consumando droghe cosiddette leggere, si alterano abitudini e parametri comportamentali".
I relatori hanno tracciato un profilo della situazione attuale. Si registra un trend in crescita nella diffusione delle droghe, specie quelle sintetiche, con un pericoloso abbassamento della soglia
di età fino a tredici anni nel consumo di cannabis e marijuana. Adesso il Governo si va attrezzando, pianificando nuove strategie per fronteggiare un fenomeno che non conosce flessione. "Opponiamo
un fermo diniego - ha detto il sen. Renato Meduri - a qualsiasi tentativo di liberalizzare le droghe leggere e in questa direzione si muove il disegno di legge di Fini".
Nel corso del convegno i relatori hanno parlato di "proibizionismo solidale" attento alla persona e ai bisogni del tossicodipendente. Nel suo intervento, Maria Grazia Penna si è soffermata sugli
aspetti scientifici del fenomeno, senza tuttavia trascurare i risvolti sociali: "Esiste una casistica dei consumi da boom in materia stupefacente. Oggi sono 80.000 i consumatori di ecstasy e il 20%
dei giovani fuma cannabis". Parlando dell'impegno di Pharsalia contro la tossicodipendenza, Penna ha aggiunto: "Drogarsi è il passaporto per l'inferno. La droga è il peggior modo di uccidere la
propria emozionalità. Non è altro che una becera, vile delega ai veri problemi del nostro esistere".
Intervenendo sui rimedi contro la tossicodipendenza, Luciano Squillace, vice presidente del Cereso (Centro reggino di solidarietà) ha detto: "Reprimere vuol dire agire su un fallimento.
Occorre invece privilegiare il momento della prevenzione, investendo fondi adeguati; puntare sul recupero, attraverso il pieno raccordo tra pubblico e privato sociale nella programmazione degli
interventi. Va spazzato il mercato - droga, il secondo nel mondo, con 650 milioni di dollari di fatturato e dura deve essere la repressione contro i narcotrafficanti, veri mercanti di morte".
Nino Palumbo, presidente del Kiwanis e Saverio Gerardis, presidente del Kiwanis Junior, hanno sottolineato l'impegno dell'associazione sul fronte sociale. "Abbiamo in cantiere un ambizioso
progetto. - ha detto Gerardis - Si chiama «Tutti a scuola da Giovanni e Paolo» ed è appunto intitolato ai giudici Falcone e Borsellino, due grandi eroi del nostro tempo da cui tutti noi dobbiamo
imparare". Si tratta di una raccolta di fondi per costruire una scuola elementare in Somalia.
Un convegno è sempre occasione di riflessioni e di consuntivi ma anche di previsioni e prospettive future. Riecheggiano i nomi di don Gelmini, don Mazzi, grandi protagonisti nella lotta alla lotta
alla droga.
Il senatore Meduri ricorda Vincenzo Muccioli, le sue battaglie coraggiose, ma anche la stagione dell'amarezza che vide messa sotto accusa San Patrignano. "Noi della destra, abbiamo sostenuto
Muccioli, quando gli altri gli erano contro. Poi, quando la reale portata dei fatti fu accertata, arrivarono i ripensamenti tardivi".
Per uscire dal tunnel, ci vogliono competenze e capacità. Ed è ancora il senatore Meduri ad esaltare l'impegno di Don Piero Catalano, il sacerdote che ha speso la sua esistenza per
recuperare i ragazzi finiti nel fiume della polvere bianca. Don Piero e il suo Cereso continuano a fare miracoli. "E noi - ha detto Meduri - ci siamo battuti perché il Cereso ottenesse
riconoscimento".
Luisa Lombardo
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